Gli effetti dei social media sul cervello
Molti di noi sospettano di passare troppo tempo a scorrere i messaggi, preoccupazione sottolineata dalla Oxford University Press che ha scelto
brain rot, letteralmente "marciume cerebrale" come parola dell'anno per il 2024. Ma trovare la forza di volontà per ridurlo non è un'impresa facile, per via del modo in cui i social media agiscono sul sistema di ricompensa del nostro cervello.
Anna Lembke, esperta di medicina delle dipendenze e autrice di
Dopamine Nation: Finding Balance in the Age of Indulgence, spiega che le persone possono diventare dipendenti dai media digitali proprio come dalle droghe. Sulla base di ciò che sappiamo su come le droghe e l'alcol influenzano il cervello, possiamo desumere che un processo simile si verifica quando controlliamo i social media: ogni like, commento o video carino di un gatto scatena un'ondata di dopamina, il neurotrasmettitore “che fa stare bene”.
Tuttavia, il nostro cervello è progettato per mantenere un equilibrio generale della dopamina - quello che Lembke descrive come un movimento oscillante. Lo scrolling continuo finisce per alterare questo equilibrio, spingendo il cervello a compensare producendo meno dopamina o rallentandone la trasmissione. Con il tempo, questo può portarci a uno stato di “deficit di dopamina”, in cui abbiamo bisogno di più tempo on line per tornare a sentirci “normali”.
Secondo Lembke, mettere “in pausa” questo ciclo di dopamina indotto dai social media può permettere al cervello di resettare i percorsi della ricompensa, consentendoci di interrompere il consumo eccessivo e compulsivo che porta al
brain rot.
Non esiste una soluzione unica quando si tratta di disintossicarsi dai social media, dice
Paige Coyne, coautrice di
uno studio sugli impatti sulla salute di una procedura di disintossicazione dai social media di due settimane su 31 giovani adulti. “L'uso eccessivo dei social media può significare cose diverse per persone diverse”, continua l'autrice, aggiungendo che la chiave è stabilire obiettivi realistici per ridurre il nostro consumo abituale di social media. “Alcune persone potrebbero voler rinunciare del tutto, altre potrebbero semplicemente voler dimezzare il tempo trascorso sui social media”.
Per aiutare a ricablare i circuiti cerebrali della ricompensa, Lembke consiglia di astenersi il più a lungo possibile, per almeno quattro settimane. Ma anche brevi pause si sono dimostrate efficaci per migliorare la salute mentale.
Uno studio condotto su 65 ragazze di età compresa tra i 10 e i 19 anni ha scoperto che una pausa di tre giorni dai social media ha migliorato l'autostima e l'autocompassione, riducendo la vergogna del corpo.